Reti d'Impresa: un passo necessario per le PMI

Manlio Urbano

Data

ott 03, 2013

Il crescente processo di globalizzazione e di internazionalizzazione configura oggi un nuovo modo di fare impresa: le aziende che intendono rimanere competitive sui mercati internazionali devono essere in grado di affrontare le moderne dinamiche per rimanere al passo con i cambiamenti e devono essere in grado di operare all’interno dei Paesi che sperimentano tassi elevati di crescita. Attraverso il termine Reti d’Impresa, ci riferiamo a uno strumento di aggregazione di aziende che vogliono intraprendere attività economiche in comune e che vogliono avviare un processo di internazionalizzazione sui mercati esteri. OCTAGONA S.r.l., società di consulenza operante da dieci anni nell’ambito dell’internazionalizzazione delle imprese, analizza caratteristiche, potenzialità e vantaggi derivanti dalla costituzione di una rete.

I contratti di rete sono uno strumento normativamente nuovo, previsto dalla legge 33/2009, che stabilisce la possibilità che più imprese esercitino in comune una o più attività economiche. Gli eventi che hanno modificato il panorama economico internazionale, tra cui la crisi e l’emergere di nuovi Paesi nel contesto globale, determinano una presa di posizione netta da parte delle aziende, delle Istituzioni e di tutti coloro che operano nel processo di internazionalizzazione d’impresa: le imprese italiane devono avere a che fare quindi con nuove sfide e nuovi problemi, a cui si può rispondere solo con strategie economiche, commerciali e produttive innovative. Considerando la particolare struttura dell’imprenditoria italiana, caratterizzata da una miriade di PMI la cui dimensione aziendale è troppo piccola per poter essere in grado di potersi insediare da sole in mercati enormi come, per esempio, quello indiano e quello brasiliano, la risposta è rappresentata proprio dalla dall’unione, dall’aggregazione, dall’integrazione, dalla creazione di Reti d’Impresa. Si tratta dunque di una forma di coordinamento di natura contrattuale tra imprese, che è particolarmente consigliata alle PMI di dimensioni simili e che lascia autonomia giuridica alle singole imprese, valorizzando la possibilità di compiere un percorso comune e non comportando la fusione sotto il controllo di un unico soggetto. 

I vantaggi e le potenzialità di tale strumento sono molteplici, tra cui: 

  • la realizzazione di una interdipendenza di tipo tecnico, organizzativo ed economico, che si traduce in una più stabile gestione delle relazioni tra imprese e in più precise ed efficienti forme di coordinamento. Tali processi sono favoriti dalla complementarità delle imprese rispetto alla realizzazione di nuovi prodotti e dalla condivisione di risorse materiali e immateriali; 
  • l’accrescimento della competitività e il rafforzamento della posizione delle imprese in ambito globale, grazie all’unione e allo sfruttamento delle conoscenze accumulatesi attraverso un comune interagire dei soggetti aderenti alla rete;
  • l’aumento delle opportunità di business, grazie alla condivisione di investimenti che altrimenti non sarebbero possibili alla singola impresa;
  • la capacità di rendere enormemente più flessibili i tempi di risposta al cliente; 
  • la possibilità di accrescere in maniera più rapida la cultura e il know-how aziendale. 

Ma qual è il processo che porta alla costituzione di un contratto di Rete?

Innanzitutto, le imprese devono definire gli obiettivi strategici e concordare le modalità per il conseguimento di tali obiettivi e i diritti ed obblighi dei partecipanti. Una volta raggiunta l’intesa, nella stipula contrattuale devono essere ovviamente riportati il nome dell’organizzazione, la ragione sociale di ogni partecipante, la durata del contratto, le modalità di adesione, e se pattuite, le cause facoltative di recesso anticipato e le condizioni per l’esercizio del relativo diritto. Nel contratto vengono inoltre stabilite le regole per l’assunzione delle decisioni dei partecipanti su ogni materia o aspetto d’interesse comune, nonché la regolamentazione delle modalità di modifica del programma. Nella definizione del contratto possono essere anche previste l’istituzione di un fondo patrimoniale comune, le misure e i criteri di valutazione dei conferimenti iniziali e degli eventuali contributi successivi che ciascun partecipante si obbliga a versare. 

Per finanziare le attività delle Reti d’Impresa e supportarne la creazione, lo sviluppo e il rafforzamento, vengono stanziati dei finanziamenti. È possibile infatti ricorrere a forme di: 

  • autofinanziamento (quando si procede alla costituzione di un contratto di rete, le parti contraenti possono decidere di istituire un fondo patrimoniale comune, in cui dovranno essere definite le misure e i criteri di valutazione dei conferimenti iniziali e le regole di gestione); 
  • eterofinanziamento (alcune banche possono decidere, previa valutazione della solidità del progetto di rete, di erogare credito nei confronti di micro, piccole, medie e grandi imprese; inoltre, molte Regioni italiane pubblicano bandi in cui vengono messi a disposizione fondi per attività di internazionalizzazione delle reti).

Ricorrere a tale forma di aggregazione rappresenta già oggi per molte aziende un must: attualmente sono circa 800 le Reti di Imprese in Italia, per un numero complessivo di aziende coinvolte che si attesta intorno alle 4.000 unità (Lombardia, Emilia Romagna, Toscana e Veneto sono le Regioni ai primi posti per costituzione di contratti di rete) e in un prossimo futuro, in previsione di un’evoluzione dei mercati tale da assumere le sembianze di una grande network globale, è probabile che la struttura delle Reti d’Impresa si evolva maggiormente. Le reti tradizionali saranno sostituite da raggruppamenti di aziende più organizzati e meglio strutturati in grado di esprimere livelli sempre più elevati di creatività, rapidità e flessibilità. Promuovere e contribuire ad accrescere la “cultura” delle Reti d’Impresa, si configura come uno step necessario per far comprendere alle PMI quanto tale strumento possa dare nuova linfa alle attività imprenditoriali e commerciali e possa consolidare all’estero il concetto di Made in Italy, che rischia di perdere ottime possibilità di business e di vedere ridimensionato il proprio ruolo nei confronti dei mercati internazionali, anche a causa di una eccessiva frammentarietà. 

Nel grafico a seguire viene indicata l’evoluzione del numero di Reti di Imprese in Italia, dal 2010 a marzo 2013. 

 

 

Octagona
Octagona (www.octagona.com) è una società di consulenza specializzata nella fornitura di servizi che con sentono alle aziende di avviare o sviluppare il proprio processo di internazionalizzazione. L'azienda è oggi punto di riferimento a livello nazionale per la consulenza su mercati in forte fase di sviluppo, avendo sedi in India (New Delhi), Brasile (Belo Horizonte) e Vietnam (Hanoi e HCM City) e potendo contare su collaborazioni esclusive negli Stati Uniti e in aree a forte sviluppo quali Nord Africa, Turchia, Est Europa, Russia e Cina.