Manuale Operativo Franchising
Per chi è: Ideale per franchisor, il...
Mario Resca, Confimprese: «Oltre 700 aperture per gli associati
nel 2014 e quasi 4.200 nuovi posti di lavoro. Di rilievo la tenuta
della ristorazione»
(Milano, 13 dicembre 2013) – Nella desolazione di un’economia che
non risorge e di imprese impegnate a far quadrare il conto
economico anche a scapito di margini più bassi, i piani di sviluppo
2014 degli associati Confimprese evidenziano una situazione di
sostanziale tenuta. L’annuale studio, condotto dall’Osservatorio
Confimprese sull’intera base associativa nel mese di dicembre,
registra 726 nuovi punti vendita sia di proprietà sia in
affiliazione per un totale di 4.167 nuovi posti di lavoro. In un
momento in cui i negozi abbassano le saracinesche, gli associati di
Confimprese mostrano segnali di dinamicità.
«Il clima di fiducia è migliorato – dichiara Mario Resca,
presidente Confimprese –, anche se l’Italia rimane al
momento molto distante da Germania e Inghilterra, ma la propensione
al consumo è molto bassa e l’86% degli italiani ritiene di non
dover aprire il portafoglio se non per le spese indispensabili
(dati Confimprese Lab-Nielsen). Dall’indagine annuale emerge che,
pur nella drammaticità del momento, le nostre imprese fanno
quadrato attorno alla forza del brand e sfruttano nel modo più
ottimale i vantaggi della catena. Detto questo bisogna considerare
la mancanza di denaro circolante, l’incertezza politica, la paura
del rischio d’impresa che, nel settore del commercio, ha messo in
ginocchio soprattutto il dettaglio tradizionale. Gli associati
apriranno nuovi punti vendita nel 2014, ma in modo molto più
contenuto rispetto al passato, con maggiore oculatezza nella scelta
non solo delle location ma anche degli affiliati, che devono
garantire solvibilità e capacità di investimenti a lunga scadenza.
È questa la forza del franchising, che anche in tempi di crisi,
permette una maggiore tenuta dei fatturati e dell’affluenza in
negozio, con una prevalenza marcata per la domenica, giorno in cui
si effettua il 25% degli acquisti del totale settimana. Se
guardiamo i dati, conforta il fatto che comunque le nostre imprese
continuano ad aprire nuovi punti vendita e creano occupazione e
indotto».
Aperture e nuova occupazione per settore
Il settore più vitale è quello della ristorazione, che è in
fermento e non accenna a diminuire le aperture sul territorio
nazionale. I piani di sviluppo si mantengono sui livelli del 2013,
a partire dal gruppo Cremonini che con il marchio Roadhouse
Grill (46 locali all’attivo) sta bruciando le tappe di
un’espansione serrata. Previste 20 aperture con 20 persone a
locale, che significa 400 nuovi posti di lavoro. Il gruppo modenese
persegue anche la strada del co-branding, che prevede aperture in
partnership con un altro marchio di assoluta riconoscibilità
all’interno di spazi comuni. L’ultimo esempio risale agli inizi di
dicembre con l’apertura di una steakhouse presso il Tiare Shopping
di Ikea a Villesse (Gorizia), primo esempio in Italia di un centro
commerciale integrato in un negozio Ikea all’interno della stessa
struttura con accesso diretto dalla galleria. Non da meno Burger
King: previsti 30 nuovi locali nel 2014 con 20 addetti ciascuno
(600 in totale). Le location migliori sono quelle in prossimità
della grande viabilità più che nei centri storici. La difficoltà
maggiore sta nelle adempienze burocratiche. Sono necessari fino a
due anni e mezzo per aprire un ristorante per via della burocrazia
che non concede tregua anche alle imprese che hanno piani di
sviluppo importanti per ridare slancio all’economia e creare nuova
occupazione.
Per Rossopomodoro i locali in apertura sono 15 di cui 4 all’estero
tra Londra e Stati Uniti, dove il made in Italy è sempre molto
richiesto. In totale saranno 110 i nuovi addetti. Privilegiata la
formazione: per ogni ristorante l’accademia Rossopomodoro
forma manager, pizzaiolo e cuoco. Wommy, la catena nata per
vendere hot dog, tra i maggiori produttori di w?rstel, ha lanciato
nel 2013 i supermercati Cook aprendone 10 in quasi 5 mesi
soprattutto al Sud. Si tratta della creazione di una rete di
affiliazione mediante la brandizzazione del punto vendita e/o dei
reparti freschi (salumeria, macelleria, panetteria e gastronomia)
dei punti vendita indipendenti, offrendo un nuovo modello
assortimentale e un servizio logistico giornaliero. Nel 2014
nasceranno 50 supermercati a insegna Cook con 4 persone a punto
vendita (200 in totale) e una metratura dai 200 ai 400
mq.
Il Gruppo La Piadineria continuerà l’ampliamento della
propria rete con l’obiettivo di aprire almeno 10 punti vendita,
replicando i numeri del 2013. I nuovi negozi (che vedono impegnati
in media 6/7 addetti) saranno aperti perlopiù in gestione diretta,
ma anche con la formula dell’affiliazione, privilegiando location
di primo livello nei centri storici oppure nelle food court dei
centri commerciali, outlet o retail park. La distribuzione
geografica dei futuri punti vendita consoliderà la presenza del
marchio nel nord Italia (Lombardia, Veneto e Emilia) e nell’area di
Roma. Il marchio Wok è fortemente sbilanciato sul canale
travel retail: nel 2013 ha ristrutturato diversi locali in Stazione
Termini a Roma, in Santa Maria Novella a Firenze, in alcuni outlet
a Castel Romano e Barberino. Previste tra le 5-6 aperture, la
prossima sarà alla stazione di Roma Tiburtina.
Diversa e cristallizzata al momento la situazione per la
ristorazione autostradale, schiacciata dal peso del rinnovo
delle concessioni e della prima tornata di circa 77 gare che
dovrebbe concludersi il 31 dicembre. Sono in atto trattative
serrate per cui le imprese di questo settore, rappresentate per
l’80% da Confimprese, sono in stand by e non sono in grado di
fornire piani precisi. Tutto dipenderà dall’assegnazione e
dall’esito delle gare, in base a cui ci saranno diversi movimenti
sulle autostrade italiane.
Nel biologico, che rappresenta l’1% del totale food, la
catena Ecornaturasì, il maggiore operatore nazionale con 160
milioni di vendite, ha una previsione di 15 nuove aperture,
contando anche sul buon andamento del settore (+8%). Da registrare
nel settore l’avvio delle catene targate Almaverdebio/Ki Group e
Eurospin/Scotti: uno stimolo a una maggiore
competitività.
Nella cioccolateria buone previsioni per il gruppo
Lindt, che oltre ad aprire 4 nuovi negozi completi anche di
gelateria per coprire il periodo estivo con un prodotto diverso dal
cioccolato (36 persone impiegate in totale), ha inaugurato un nuovo
format, quello di aperture temporanee, a Natale e a Pasqua, per
sfruttare l’alta stagionalità del cioccolato: novembre-dicembre e
marzo-aprile sono i mesi in cui Lindt registra i due terzi del
fatturato annuale. Nei temporary shop lavorano 4 addetti con un
contratto a tempo determinato.
Considerando che nell’abbigliamento il 60% degli italiani
dichiara di aver modificato il proprio comportamento di spesa
rispetto a un anno fa, i piani degli associati sono comunque in
pareggio e mostrano un discreto dinamismo, sia pure con il debito
ridimensionamento rispetto agli anni precedenti.
Original Marines (684 negozi nel mondo di cui 595 in Italia)
ne ha aperti 24 nel 2013 e altrettanti ne aprirà nel 2014: solo il
20% sono diretti, tutto il resto è in franchising. La carta
vincente per l’azienda napoletana si gioca sull’estero, in Europa
in particolare, dove si concentra l’80% dei punti vendita in
franchising e dove sono previste numerose nuove aperture. Piazza
Italia (200 negozi), nel corso del 2013 ha aperto 8 negozi Kids
puntando sulla competitività dei prezzi più bassi rispetto alla
concorrenza. Quanto all’abbigliamento in generale, il gruppo
partenopeo prevede di aprire 40 negozi di cui 25 diretti e 15 in
franchising (10 addetti a pv), privilegiando soprattutto i centri
storici. Buone anche le prospettive sull’estero (Europa dell’Est e
in Indonesia), dove Piazza Italia ha già 70 negozi, di cui l’ultimo
aperto in novembre a Mosca. Il gruppo Pianoforte Holding,
che comprende Yamamay per l’intimo, Carpisa per la
valigeria e Jacket per l’abbigliamento sportivo tecnico,
aprirà un totale di 80 nuovi negozi sia nei centri storici sia
all’interno delle gallerie commerciali senza distinzioni
territoriali, dal Nord al Sud (240 addetti totali). Camomilla
Italia (200 punti vendita di cui 110 in franchising), ha in
programma 11 aperture nel primo trimestre con 2 addetti alla
vendita per ciascun punto vendita, che salgono a 3 quando il
negozio è ubicato in un centro commerciale a causa della metratura
più elevata. L’azienda napoletana ha un posizionamento prezzi e
target superiore alle grandi catene come H&M e Zara, ma
inferiore a Max Mara e Max &Co, e si sta concentrando su uno
sviluppo a 360° su più canali (centri commerciali, travel retail e
su strada). In particolare nell’ultimo anno si è assistito a un
incremento nel canale travel, con un’apertura sperimentale di un
temporary shop nella stazione di Roma Termini, seguita da altre nel
corso dell’anno sempre in stazioni ferroviarie. Ha appena aperto un
negozio a Roma Tiburtina, uno a Fiumicino Terminal 3 e uno alla
stazione Santa Maria Novella di Firenze. Delle 11 aperture del
primo trimestre, ne sono previste 3 alle stazioni di Bologna,
Venezia e all’aeroporto di Firenze. Per Kiabi, numero 1 in
Francia nel settore delle grandi taglie e per le donne in dolce
attesa, le aperture saranno 4 (15 addetti a punto vendita) per un
totale di 60 persone. Ampie le metrature, 1.500 mq per singolo pv,
assortimento prodotti molto ricco, prezzi competitivi e marginalità
bassa. La filosofia del gruppo si basa, innanzitutto, sulla
posizione strategica della location e sulla ricerca di nuovi format
commerciali, come la recentissima apertura all’interno del Parma
Retail, il nuovo polo con oltre 100 negozi e una superficie
complessiva di 43mila mq.
Nell’abbigliamento bambino, non si registrano cali di
fatturati. Bimbo Store, che offre 17 mila referenze da 0 a 4
anni in punti vendita che vanno dai 300 ai 1.000 mq, registra un
+10% sulle vendite. Ha mantenuto i piani di sviluppo 2013, 11 nuovi
punti vendita con una media di 14 persone ciascuno nel 2013, e
prevede 14 nuove aperture per il 2014, di cui 4 dirette e 10 in
franchising. Saranno 14 le aperture per Miniconf, cui fanno
capo i marchi Sarabanda e Ido, 2 dirette per un totale di 8
persone, 12 in affiliazione per un totale di 24 nuovi addetti alla
vendita.
Nelle calzature AW Lab (Athletes World del gruppo Bata)
aprirà tra 25 e 30 nuovi negozi con una media di 4 addetti a punto
vendita. Per il marchio sportivo le vendite nel fine settimana
arrivano a pesare tra il 50-60% del fatturato dell’intera
settimana.
Nella gioielleria Stroili Oro prevede un massimo di 3
aperture con 3 commesse per ciascun negozio sia nei centri
commerciali sia nei centri storici delle città. Il brand di
gioielli si è aggiudicato, per il terzo anno consecutivo, il premio
Retailer of the Year 2013, per la qualità del servizio offerto ai
clienti.
Nell’accessoristica/oggettistica Nau! conta su 20 aperture
per un totale di 100 persone impiegate. A farla da padrone più che
gli occhiali da vista sono quelli da sole, con un lancio di nuovi
prodotti circa una volta al mese. Per Thun i punti vendita
dovrebbero essere una decina con 3 addetti vendita ciascuno,
compreso il nuovo format di oggetti per i bambini, mentre
L’Erbolario, specializzato nei prodotti di erboristeria,
prevede 20 nuovi piccoli negozi (60 persone in totale)
prevalentemente nei centri storici delle città in un’ottica di
riqualificazione dei centri urbani. La vera differenza in questo
settore la fanno domeniche e festivi, giorni in cui nei centri
commerciali si registrano forti ingressi a differenza dei centri
città.
Il settore dell’entertainment-giochi-tempo libero, che nei
primi 8 mesi del 2013 ha perso a valore il 5,2% (dati Confimprese
Lab-Nielsen), si aspetta una leggera ripresa grazie all’arrivo di
molte novità digitali e delle nuove console. Per Game Stop
si parla di 10 nuovi punti vendita (con 1 persona full-time e 2 a
mezza giornata ciascuno), prevalentemente nelle gallerie
commerciali considerate traffic builder e dunque in grado di
generare maggiori flussi di cassa. La più grande catena italiana
per la vendita di hardware e software videoludico, ha da tempo
lanciato l’iniziativa Mobile Zone, inserendo in una cinquantina
circa di punti vendita sparsi per l’Italia un corner dedicato alle
migliori novità riguardanti smartphone e tablet. Lo scorso ottobre
ha spostato la mobile zone anche al di fuori dei punti vendita Game
Stop, grazie all’apertura in via Marghera a Milano del primo
negozio ‘stand-alone’. Oltre a prezzi esclusivi per il franchise
mobilez, Game Stop ha trasportato la politica di ritiro e
valutazione dell’usato anche in ambito telefonico, offrendo
incentivi e sconti sui nuovi acquisti per chiunque voglia rottamare
il proprio vecchio cellulare o tablet. Interessante l’idea di
estendere l’iniziativa anche al ritiro di videogiochi e console,
allargando, almeno a livello commerciale, ancora di più la
reciprocità di questi due mercati ormai sempre a più stretto
contatto. Per le librerie, settore che ha registrato nei primi 8
mesi una leggera crescita dell’1,3% a valore (dati Confimprese
Lab-Nielsen), Mondadori Franchising (500 librerie in
franchising, 9 multicenter, 9 librerie dirette) dichiara 20 nuove
aperture dopo le 27 del 2013 tra Mondadori (150-170 mq) ed Edicolè
con una media di 2 addetti alla vendita e di 1 per Edicolè (70mq),
in considerazione del fatto che ogni commesso genera circa
180-200mila euro di fatturato l’anno. La Feltrinelli prevede
3 aperture per un totale di 30 persone impiegate.
Ridimensionamento anche nell’immobiliare, dove
Tecnocasa prevede di aprire 108 agenzie affiliate di cui 93
Tecnocasa e 15 Tecnorete con una media di 3-4 addetti a punto
vendita. Frimm ne ha in programma 160 per un totale di 240
addetti. A fare da traino sono i contratti tutto sommato economici
e assolutamente non vincolanti per gli operatori. E il fatto di
essere posizionati sul mercato con una piattaforma MLS che viene
sempre più inclusa nell’operatività standard degli agenti
immobiliari.
Nel settore poste KiPoint (Poste Italiane) ha rispettato i
piani di budget sia come risultato aziendale sia come aperture: 10
i punti vendita aperti nel 2013 e a 13 quelli previsti per il 2014
con una media di 2 persone assunte per negozio.