Il contratto di Partnership: analogie e differenze con il Franchising

Sono più di una le opzioni commerciali che la legge e/o la pratica del mercato offrono all’imprenditore per lanciare un’idea di business. La scelta di un’opzione piuttosto che un’altra cambierà di molto le strategie di aggregazione commerciale e, quindi, di penetrazione nel territorio. Avvalendoci delle esperienze registrate all’estero e in conformità a formule riconosciute e consolidate in altri mercati europei, tenteremo di catalogare i principali accordi che, pur richiamando alcuni elementi e concetti del franchising, non sono propriamente riconducibili a questa formula. In altre parole, cercheremo di porre l’accento sui “fondamenti” - cioè i concetti base - delle formule di aggregazione commerciale che sono finalizzate allo sviluppo di nuove attività attraverso la collaborazione di due o più partner per la distribuzione di prodotti e/o servizi. 

In materia di distribuzione di prodotti e/o servizi, esistono sostanzialmente quattro formule di collaborazione contrattuale: il franchising, la concessione di vendita, la commissione-affiliazione e il partenariato. Anche se queste formule presentano un certo numero di elementi simili, esse sottintendono rapporti molto differenti. I principali punti comuni sono: 

  • la commercializzazione di prodotti o servizi; 
  • la presenza di una insegna comune; 
  • la fornitura di assistenza commerciale; 
  • un’integrazione verticale più o meno rigida. 

 

Partnership

Il partenariato è un’opzione di sviluppo commerciale. E’ poco utilizzato anche perché il contratto di partnership non è regolamentato da nessuna legge nazionale e non è consolidato dalla prassi commerciale corrente. I rapporti tra i due operatori – il promotore dell’insegna e il partner operatore locale - non sono stringenti poiché è assicurata alle due figure ampia libertà gestionale e commerciale. 

Si tratta di una forma di associazionismo tra imprese che prevede un’attività commerciale sotto una medesima insegna e con un’esclusiva territoriale senza dar luogo a sistemi strutturati operativi e/o gestionali. Tra i due partner vi è una totale indipendenza che esclude ogni idea di controllo reciproco. Il rapporto non prefigura procedure operative comuni e condivise. 
Questa formula ha avuto una diffusione importante in Francia dopo la promulgazione della legge Doubin (dal nome del ministro francese che propose e fece emanare la legge sul franchising in Francia). In Italia abbiamo cominciato a sentire parlare di questo tipo di contratto nel 2004, dopo l’introduzione della legge sul franchising. In Italia è un contratto atipico, cioè non previsto dalla legislazione corrente.

Nella tabella che segue evidenziamo le principali differenze tra la formula del franchising – regolata dalla legge italiana del 2004 e la partnership. 

 

Giuseppe Bonani

Riproduzione vietata – Copyright © 2011 by FrancoAngeli S.r.l., Milano. Titolo dell’opera: “Il franchising: una formula di successo per la tua impresa” 

 

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