Le sette regole d’oro per essere leader

Redazione Beesness

Data

set 20, 2012

di Simone Casadei (Imprendere)

Leader si nasce o possiamo sviluppare e perfezionare la nostra leadership?

Ecco cosa bisogna sapere!

“Un buon imprenditore deve essere un buon leader”: quante volte leggiamo questa frase! Il punto è che quando pensiamo alla “leadership” ci vengono in mente esempi molto “alti” (Martin Luther King, Mohandas “Mahatma” Gandhi, Nelson Mandela, …) e questo ci porta al la conclusione che “leader si nasce”, che è necessario aver quel carisma quasi mistico nel proprio DNA oppure si è spacciati. 

Sbagliato. La leadership è una dote che si sviluppa, è un'arte nella quale ci si può perfezionare. Per farlo è necessario conoscere le caratteristiche dei leader e allenarsi ogni giorno per tradurle in comportamenti concreti. 

Cos'è la leadership?

La leadership è l'abilità di guidare, di dirigere, di essere preminenti rispetto ad un gruppo. Il termine deriva dal verbo inglese “to lead” che significa, appunto, “guidare, condurre”. Con eccezionale capacità di sintesi,  W. Chan Kim e Renée A. Mauborgne definiscono la leadership applicata al management come la “capacità di creare motivazione, di suscitare coinvolgimento e di supportare gli uomini e le donne dell'organizzazione, assumendo che dalle loro competenze e dalla loro motivazione dipendono di fatto le performance aziendali”. 

Cosa puoi fare per accrescere la tua capacità di essere leader? 

Lavora su questi sette punti.

1) Sii credibile e competente.

Ricorda: si è credibili verso la propria squadra solo se si è veramente competenti. Soltanto in questa maniera i tuoi uomini ti rispetteranno, perché apprezzeranno il fatto che, quando par li, dici cose giuste. Per questo è necessario che la tua formazione professionale non si interrompa mai, che il tuo bisogno di imparare non si fermi mai al traguardo che hai raggiunto. Osserva quali sono le sfere della tua attività nelle quali dovresti acquisire maggiore competenza e, su di esse, investi il tuo tempo (partecipa a dei corsi, leggi dei libri, …). 

2) Sii capace di entusiasmare. 

Il leader è capace di “trasmettere la carica”; è fonte di ispirazione, di motivazione, di entusiasmo. Chiaramente, per poter essere un trascinatore, devi essere tu entusiasta del tuo lavoro, della tua azienda. Focalizzati sul tuo sogno, sul tuo grande progetto e vedilo come già realizzato: questa sarà la scintilla che accenderà il tuo motore, riempiendoti di energia, che servirà per te e per i tuoi collaboratori. 

3) Abbi interesse per le persone. 

Il leader è interessato ai membri della propria squadra: vuole sapere tutto di loro, vuole conoscere i loro punti di vista, vuole confrontarsi con le loro ambizioni. Non cadere anche tu nell'errore di voler apparire “interessante” ma sii sempre “interessato”. Se le conversazioni con i tuoi collaboratori vertono tutte su di te, sappi che c'è qualcosa che non va. Sii più curioso verso chi lavora con te, perché “avere interesse” non è una tecnica ma una qualità, è un'attenzione che parte dal cuore, non dal cervello. 

4) Sii capace di proiettare un'idea entusiasmante. 

La Apple è un colosso mondiale ed è nata in una cantina, nella quale i fondatori della società di Cupertino hanno creduto fin dall'inizio. Ecco cosa fa il vero leader: convince i propri collaboratori della fattibilità del suo sogno, li persuade ad investire mettendo una firma su un foglio bianco. Se vuoi essere leader devi credere nelle tue idee e nei tuoi sogni, perché solo in questa maniera potrai davvero cambiare il mondo e portare il benessere a casa dei tuoi vicini. 

5) Non dare mai ordini finché i precedenti non sono stati eseguiti. 

Sai qual è il modo migliore per perdere la leadership acquisita? È quello di impartire un ordine senza essersi accertati che quello precedente sia stato eseguito. Se non ti assicuri che i tuoi collaboratori abbiano eseguito l'ordine precedente e ne dai uno nuovo, in realtà permetti che nella loro mente i tuoi ordini siano percepiti come “non importanti”. Tutti (o quasi tutti) sono capaci di impartire ordini: solo i leader sanno quanto è importante verificare che siano eseguiti e sanno rendersi disponibili ad aiutare quanti fossero in difficoltà a portarli a termine.

6) Sii un maestro nell'arte della correzione. 

Se chi lavora con te ha timore a parlarti, ha paura di condividere con te un'idea o un fallimento, sappi che non sei il suo leader. Il leader fa sì che i suoi collaboratori si sentano pienamente a proprio agio quando comunicano con lui. Ogni manager si scontra ogni giorno con gli errori dei propri collaboratori ma se vuoi essere leader devi diventare esperto nell'arte della correzione. Se uno sbaglio scatena la tua ira, c'è un problema. Se sei capace di correggere in maniera efficace una persona, agendo quindi non sulle azioni ma sulle idee che l'hanno portata a sbagliare, invece, sei sulla strada giusta.

7) Genera affetto e simpatia tra te e i tuoi collaboratori. 

Questa considerazione è alla fine proprio perché tu possa riflettervi bene: il leader “vuole bene” ai suoi collaboratori e i suoi collaboratori gliene vogliono altrettanto. Questa caratteristica è, al tempo stesso, seme e frutto di tutte le precedenti. Prenditi cura dei tuoi ragazzi e - ti assicuro - loro si prenderanno cura di te e della tua azienda: si instaurerà, in questa maniera, un circolo virtuoso capace di portare ad un risultato eccezionale sia alla tua impresa sia alla vita di ciascun membro della tua squadra. 

Questi sette punti essenziali possiamo definirli anche “le sette regole d’oro” per fare di te un leader in azienda e magari decretarne anche il successo. Ma perché tutte queste non restino solo parole, prendi un foglio bianco e scrivi quali sono le caratteristiche sulle quali dovresti migliorarti. Non fare solo mente locale su questa cosa: prendi davvero un foglio bianco e inizia a scrivere. Poi, su quello stesso foglio, inizia ad appuntare cosa puoi fare, in concreto, per accrescere la tua leadership, lavorando su ciascuna caratteristica nella quale senti di dover ancora crescere. Porta quel foglio sempre con te e ogni tanto rileggilo. Ti assicuro che non è un esercizio ridicolo o futile: funziona davvero!