Franchising in Usa: risoluzione del contratto

Charles Bernardini

Data

lug 01, 2013

Almeno 24 Stati americani annoverano, nella propria legislatura, leggi che si applicano agli aspetti della risoluzione o del rinnovo dei contratti stipulati fra franchisor e franchisee.

Ciò dimostra l’importanza di valutare con attenzione il tipo di legge da applicare al contratto fra franchisor e franchisee, anche se alcuni Stati possiedono leggi le quali stabiliscono che la scelta della legge applicabile, in caso di un contenzioso in quello Stato, non sarà obbligatoria sul tribunale 

Queste leggi si riferiscono al diritto di fare affari con altri franchisee, alla concorrenza da parte del franchisor e alla proibizione contro la discriminazione da parte del franchisor verso il franchisee.

Alcuni Stati concedono la risoluzione dei contratti previo preavviso di un certo numero di giorni o di mesi. Altri la permettono solo per giusta causa, descrivendo in modo dettagliato che cosa si intenda per giusta causa in quello Stato. Sovente, il franchisee avrà il diritto per legge di risolvere il problema. 

Un’altra clausola fondamentale contenuta in queste leggi consiste nell’obbligo, da parte del franchisor, di acquistare l’inventario del franchisee nel caso di risoluzione del contratto.

Alcuni Stati concedono agli eredi di un franchisee di sostituirlo e di continuare ad operare a tempo indeterminato. In California, un franchisee, che riceve un avviso di risoluzione di contratto, può decidere di vendere il suo business a un terzo che possieda i requisiti richiesti dal franchisor.

La risoluzione dei contratti di franchising che non rispetti queste leggi corre il rischio di arrecare danni, incluso il rimborso delle spese legali. Il risultato di alcune di queste leggi è che, in effetti, il rapporto rimarrà in vita fino a quando il franchisee, e i suoi eredi, lo vogliano, qualora decidessero di seguire le clausole del contratto, oppure fino a quando non si risolva secondo le proprie clausole.