Come aprire una parafarmacia

Silvio Zannoni

Data

feb 28, 2013

Il mercato dei medicinali da banco e di automedicazione è stato liberalizzato con l'attuazione del decreto Bersani del 2006: da allora in Italia sono nate circa 3700 parafarmacie. Se si ha intenzione di aprirne una, per prima cosa bisogna fare richiesta di apertura di un esercizio commerciale al Comune di appartenenza.

La domanda al Comune
Dopo aver costituito una società di persone o di capitali, bisogna presentare la comunicazione di apertura attività: la modulistica è a disposizione presso l'ufficio Commercio del Comune e deve essere inviata trenta giorni prima dell'inizio dell'attività.

Richiesta codice identificativo
I soci devono designare il Responsabile della Comunicazione, cioè colui che si occuperà di tutte le comunicazioni burocratiche. Questi poi deve procedere alla registrazione nell'area riservata del Nuovo Sistema Informativo Sanitario NSIS del Ministero della Salute (http://nsis.sanita.it/NACC/accountprovisioningnsis/).
Dal sistema verrà mandato un codice utente, che servirà per la richiesta dell'"identificativo univoco", un codice introdotto con il Progetto di Tracciabilità del farmaco, per cui grazie alla Banca dati centrale istituita presso l'Agenzia italiana del farmaco, il percorso di ogni singola confezione presente in Italia viene monitorato, dalla fase produttiva, a quella distributiva (nel nostro caso le parafarmacie), allo smaltimento.

Comunicazioni da inviare
Ottenuto il codice utente, il titolare (soggetto giuridico) può procedere alla compilazione del modulo "inizio attivita' vendita medicinali" per esercizi commerciali, che dovrà essere mandato tramite posta elettronica certificata (PEC) al Ministero della Salute, all'indirizzo: dgsi@postacert.sanita.it, con oggetto: TF-EC-RCU.
Lo stesso modulo va anche inviato alla Regione, all'ufficio Commercio del Comune e all'ASL di appartenenza dell'esercizio commerciale.
Per scaricare il manuale di registrazione, il modello di inizio attività e leggere altri dettagli:
http://www.salute.gov.it/servizio/sezServizioDettaglio.jsp?label=temi&idMat=TF&idAmb=EC&idSrv=RCU&flag=P

Assegnazione del codice identificativo
Il Ministero della Salute, dopo aver valutato la comunicazione e i dati anagrafici inseriti sul sito manda una email dove annuncia l’avvenuta abilitazione del profilo al Responsabile di Comunicazione. Questi ora può procedere al completamento del profilo inserendo i dati del sito logistico (cioè alla parafarmacia) da aprire: per ciascuno di essi (se sono più di uno) il sistema rilascia un codice identificativo univoco di sei numeri.

L'ordine dei medicinali
Dopo aver ricevuto il numero di Autorizzazione comunale, è possibile inoltrare la domanda di richiesta dei farmaci ai distributori intermedi. Scarica il modulo qui: http://www.parafarmacie.it/pdf/Richiesta_fornitura_farmaci.pdf.
Per informazioni dettagliate:
Ufficio Tracciabilità del farmaco, tel: 06/59942245 - 06/59942807

Qualche indicazione pratica
A questo punto non resta che aprire "fisicamente" la parafarmacia: il locale deve essere agibile e di tipo commerciale, con una superficie di minimo 50 mq. Si possono vendere i medicinali da banco e di automedicazione e i farmaci non soggetti a prescrizione medica indicati all'articolo 96 del decreto legislativo 24 aprile 2006, compresi medicinali veterinari e omeopatici. La vendita deve essere effettuata in un apposito reparto alla presenza, per tutto l'orario di apertura, di almeno un farmacista abilitato all'esercizio della professione. Le ricette del Servizio sanitario nazionale possono essere accettate solo dalle farmacie.

Testo completo del decreto Bersani in riferimento al decreto legge 4 luglio 2006 n 223: http://www.normativasanitaria.it/jsp/dettaglio.jsp?id=29585.

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