Cresce attenzione delle aziende verso propria rete retail e area commerciale

Data

lug 10, 2008

STIPENDI MODA: VOLA L’AREA COMMERCIALE

In concomitanza alla sempre maggiore importanza dell’area commerciale, cresce l’attenzione delle aziende verso la propria rete retail.

Dall’indagine di Suitex International, gli stipendi che sono cresciuti di più dal 1998 al 2007: Export Area Manager, Direttore di produzione, Uomo Prodotto e Visual Merchandiser.

E’ l’area commerciale quella che offre un maggiore incremento delle retribuzioni ai propri manager. Questi i risultati della ”X Indagine sulle retribuzioni nel settore della moda” di Suitex International, società di ricerca e selezione del personale specializzata nel fashion system.
Delle quattro aree prese in considerazione (commerciale, prodotto, produzione, retail), le figure che hanno visto aumentare in modo esponenziale i propri stipendi sono quelle dell’Export Area Manager per l’area Commerciale, del Direttore di Produzione per l’area Produzione, dell’Uomo Prodotto per l’area Prodotto e del Visual Merchandiser per l’area Retail.

Sale il commerciale
L’area commerciale è il settore che, negli ultimi dieci anni, ha avuto una crescita degli stipendi maggiore rispetto alla media. “Le aziende stanno cercando nuovi sbocchi commerciali e un maggiore dinamismo sui mercati”, spiega Luigi Castellani, partner e socio fondatore di Suitex International. “Occupandoci di ricerca e selezione del personale nel campo della moda da oltre vent’anni, ci rendiamo conto dei trend di mercato anche dalle ricerche che ci vengono commissionate dalle aziende: nell’ultimo anno almeno un terzo delle nostre ricerche riguardavano l’area commerciale, con richieste di figure quali Direttori Commerciali ed Export Area Manager”.
Questi incrementi esprimono le tendenze di mercato che, da qualche anno, stanno interessando le aziende che lavorano nel settore della moda: internazionalizzazione e delocalizzazione produttiva. “A conferma di ciò, vediamo quanto sia importante la figura dell’Export Area Manager per un’azienda: sviluppando nuovi mercati a livello internazionale, quali ad esempio Russia o Far East (l’Europa è ormai considerata un mercato domestico), ovvero mercati non ancora saturi, contribuisce a sviluppare il fatturato”, commenta Castellani.

Aziende: produzione delocalizzata
Per quanto riguarda la delocalizzazione produttiva, è evidente la portata del fenomeno se analizziamo la trasformazione che il Direttore di Produzione ha subito nel corso degli ultimi dieci anni. “Se fino a quindici anni fa il Direttore di Produzione gestiva un ciclo produttivo realizzato dall’azienda internamente o, al più, delocalizzato a livello nazionale, ora deve essere in grado di coordinare dei cicli deverticalizzati”, spiega Castellani. “Ciò significa che, al giorno d’oggi, capita spesso che le fasi produttive siano realizzate interamente o in parte all’estero, per poi essere eventualmente rifinite in Italia. Quindi il Direttore di Produzione è una figura che deve gestire flussi di merce a livello internazionale, organizzare le produzioni locali, gestire i fornitori nel rispetto delle tempistiche di consegna e nel rispetto della qualità promessa al cliente”, conclude Castellani. E infatti negli ultimi dieci anni il Direttore di Produzione ha visto aumentare la propria retribuzione tra il 54% (stipendio min) e il 41% (stipendio max).

La rete Retail
In concomitanza alla sempre maggiore importanza dell’area commerciale, cresce l’attenzione delle aziende verso la propria rete retail. “Se tramite i commerciali le aziende conquistano nuovi mercati, cresce la necessità di sviluppare le reti di vendita per avere una maggiore visibilità. Il negozio monomarca, infatti, è la vetrina dell’azienda sul mercato ed è lo strumento che permette di avere un rapporto diretto con il consumatore, garantendo tutti i feedback necessari alla logica del miglioramento continuo. E’ il modo di vendere più moderno perché il flusso tra il produttore e il consumatore è diretto e tutte le attività del marketing strategico vengono implementate senza intermediazioni”, dice Castellani.
Da qui la necessità di una figura che gestisca tutti i punti vendita: il Retail Manager. “Il Retail Manager uniforma e rende efficiente e riconoscibile la rete retail in tutto il mondo: molte aziende, quando decidono di investire all’estero, sviluppano la rete retail aprendo dei negozi monomarca, in modo da rendere immediatamente riconoscibile e identificabile il brand” conclude Castellani.
Una figura, quella del Retail Manager, che ha ottenuto un incremento della propria retribuzione del 45% circa negli ultimi dieci anni. 

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