Arrivano i negozi di avvocati

Data

gen 27, 2010

Tagli alle parcelle e marketing aggressivo per strappare clienti

L'esperienza dei «negozi del diritto» conta in Italia ormai due anni di vita. Ne sono nati un po' dappertutto con i nomi più svariati. Dal più conosciuto Alt, «Assistenza legale per tutti» sviluppatosi con la tecnica del franchising, alla «Casa del diritto» fino al «Negozio giuridico» e a «Il Parere ».
Si tratta quasi sempre di locali con ampie vetrine situati al piano terra, si entra direttamente dal marciapiede e rovesciano già dall'arredamento i canoni estetico-formali tipici degli studi legali. I mobili Ikea al posto di quelli classici in palissandro. Anche nei rapporti con la clientela il cliché viene sovvertito: la consulenza iniziale - quella che gli avvocati chiamano «pronto soccorso» - non si paga del tutto oppure è fatturata a prezzi minimi ed è possibile ottenere un preventivo delle spese che si dovranno sostenere per arrivare fino in fondo al contenzioso.
L'avvocato milanese Cristiano Cominotto, uno dei fondatori di Alt, sostiene che la formula ha destato l'interesse non solo degli utenti ma anche di centinaia di avvocati, probabilmente in cerca di un posto di lavoro.

All'Ordine degli avvocati di Brescia—competente in questo caso su Milano — l'iniziativa non è piaciuta neanche un po' e ha censurato, con una delibera, i promotori di Alt per «violazione del divieto di accaparramento della clientela», bocciando lo slogan «prima consulenza gratuita ». Dal canto suo l'Antitrust ha reagito versus Brescia aprendo un'istruttoria sull'ipotesi di «intesa restrittiva della concorrenza » e il verdetto è atteso per i prossimi mesi. Ma al di là dei giudizi delle autorità competenti la vicenda dimostra da una parte la vitalità del settore e dall'altra il travaglio per trovare una via condivisa che porti alla modernizzazione.
Le lenzuolate dell'allora ministro Bersani avevano portato all' abolizione dei minimi tariffari ma in concreto ad usufruire della liberalizzazione sono stati i grandi clienti con alto potere negoziale (le banche, per esempio) e non i singoli cittadini. Da qui l'orientamento prevalente in questa fase a reintrodurre i minimi, anche come misura per evitare il dilagare dei negozi low cost.

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di Dario De Vico

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