Mario Resca, Confimprese: «I soci assumono il 5% del personale impiegato in Expo»

Data

mag 18, 2015

(Milano, 14 maggio 2015) – Il retail in Expo ha il suo perché. E non solo in quanto esserci significa testimoniare l’impegno nella sostenibilità ambientale e indirizzare la collettività verso scelte responsabili da adottare nella produzione e nel consumo di cibo. Ma anche perché, pur essendo le catene associate a Confimprese presenti in numero esiguo (pari al 12% della base associativa attiva in campo alimentare), hanno dato lavoro a numerose persone, innescando un meccanismo virtuoso di ‘occupazione’, che fa ben sperare in un proseguo dell’impiego anche a manifestazione conclusa. Sono circa 500 le persone assunte, alcune in modo temporaneo per coprire il semestre, altre destinate, invece, a essere impiegate successivamente all’interno dei punti vendita delle catene.  

«Due le evidenze emerse: l’impiego massiccio del tempo determinato, grazie anche ad alcune facilitazioni introdotte dal Jobs Act – spiega Mario Resca, presidente Confimprese – e gli importanti investimenti stanziati per la formazione delle risorse assunte nei tre mesi precedenti Expo, affinché arrivassero preparate all’evento e conoscessero le singole specificità delle aziende. Utilizzato soprattutto dalla ristorazione anche il contratto a lavoro intermittente, cioè a chiamata, che permette la massima flessibilità a entrambe le parti contraenti. Il retail, dunque, nonostante la crisi fa sentire il suo peso e fa valere l’importanza di operare a rete».

A questo proposito gli associati hanno in programma 735 aperture di nuovi punti vendita in Italia per il 2015 per un totale di 3.700 assunti. Buone anche le previsioni sull’estero, dove sono in arrivo circa 300 aperture, tra cui non figurano solo i marchi premium come Rossopomodoro, Original Marines o Yamamay, ma anche Yogorino, Miniconf, Primadonna, che hanno un numero inferiore di punti vendita in Italia ma sono in forte crescita oltreconfine. Oltre il 30% delle catene associate ha sviluppato strategie di internazionalizzazione in Paesi come Arabia Saudita, Corea del Nord, Russia, Cina, Stati Uniti. 
«Expo può essere una vetrina per l’estero e rappresentare un volano formidabile per attrarre gli investimenti delle multinazionali straniere che l’attuale governo e le nostre stesse imprese invocano da più parti e da tempo» conclude Resca.

Quanto a Expo, tra gli associati, da segnalare Cir-Food, concessionario ufficiale per la gestione dei servizi di ristorazione, che di persone ne ha assunte 400, di cui 65 cuochi e 170 donne, che rappresentano il 40% circa. Tutte le risorse e in particolare i cuochi hanno seguito corsi di formazione messi a disposizione dell’azienda emiliana. Sono 20 le risorse assunte dal leader del biologico, EcorNaturaSì, che in Expo è presente al Parco della biodiversità con un vero supermercato di 400 mq e 3mila referenze. L’azienda emiliana ha già fatto sapere che, a esposizione conclusa, saranno integrate nei punti vendita sul territorio. Non da meno Rossopomodoro, che ha chiamato a raccolta dai suoi migliori ristoranti in Italia 10 tra chef e pizzaioli, sostituiti a loro volta nei ristoranti dove prestavano servizio, da nuove risorse per i sei mesi di Expo. Lindt ha assunto in totale 30 risorse. La novità sta negli 11 giovani Maitre Chocolatier, presi dalla scuola alberghiera De Filippi di Varese e formati per 3 mesi sull’arte di fare il cioccolato e spiegarne i segreti al grande pubblico. Ferrarelle, che di Expo è sponsor ufficiale con l’acqua ed è presente nel padiglione della biodiversità, ha puntato su 15 giovani laureati e formati ad hoc per sviluppare il progetto Commandos nel canale away from home (ristorazione): sono testimonial che si muovono su Fiat 500 per promuovere l’italianità e i valori del brand Ferrarelle non solo in Lombardia ma in tutta Italia. Il gruppo Heineken Italia è presente a Expo Milano 2015 con una doppia partnership. Partesa, l’azienda di distribuzione bevande del gruppo ricopre infatti il ruolo di official beverage distributor e il brand italiano Birra Moretti - con la Bottega Birra Moretti - è official beer partner. Le risorse impiegate dall’azienda per le attività a Expo sono complessivamente 68. Prendendo spunto dal concept di Padiglione Italia di cui è il caffè ufficiale, Lavazza ha selezionato 24 giovani baristi diplomandi degli istituti alberghieri più rappresentativi (Porta e Vespucci), formandoli e coinvolgendoli nella gestione operativa della Piazzetta Tematica Caffè e nell’accoglienza dei visitatori. Quanto, infine, ai cluster a tema, dove sono presenti Carlsberg, Illycaffè e Yogorino, sono state impiegate una trentina di altre risorse, numero che potrebbe anche aumentare nei mesi di maggiore afflusso.