Il cibo biologico piace e non teme la crisi

Data

set 17, 2008

Secondo l’Osservatorio ACNielsen Ismea, il mercato del biologico confezionato è in costante crescita: +10,2% nel 2007 e + 6% nel primo semestre di quest’anno

Tiziana C. Aquilani

Ha un valore stimato intorno ai 2.650 milioni di euro, di cui circa 1.650 sviluppati da negozi specializzati, supermercati, vendite dirette di aziende agricole (soprattutto olio, vino e ortofrutta), gruppi d’acquisto, mentre la ristorazione scolastica vale tra i 200 e i 250 milioni di euro (dati Sana 2008). Sono i numeri che delineano il valore del mercato biologico, che di anno in anno sta registrando costanti crescite al dettaglio.

L’Osservatorio di Ismea/ACNielsen
Infatti, nonostante la crisi dei consumi, secondo i dati del panel continuativo Ismea/ACNielsen, gli acquisti domestici di prodotti biologici confezionati sono aumentati del 10,2% in valore, confermando l’andamento positivo del 2006, e nel primo semestre di quest’anno registrano un’ulteriore incremento, pari al +6%.
Per il canale dei punti di vendita specializzati in soli prodotti biologici (oltre un migliaio di negozi, in prevalenza concentrati al nord e al centro Italia) il 2007 ha segnato performance superiori, facendo registrare una crescita media del 15%.

I segmenti col trend più positivo
Tornando al panel Ismea/ACNielsen, sono quelli per l’infanzia i prodotti che registrano il miglior trend positivo (36,4% la crescita, andando così a incidere per il 5,2% sul valore del mercato totale). Ottime performance anche per i condimenti (+30,6%), l’ortofrutta fresca e trasformata, salita del 25,2% (incidenza pari al 20,6%), i prodotti lattiero caseari, cresciuti del 9,2% (incidenza pari al 20,6%), come anche pasta e riso, cresciuti del 13% e le bevande analcoliche (+19,1% con un’incidenza pari al 9,5%).
Tra i pochi prodotti in flessione si segnala il calo della categoria “zucchero, caffè, tè” (-5% circa), dei biscotti, dolciumi, snack e del pane e suoi sostituti (-3%), con riduzioni ancora più rilevanti per i prodotti dietetici (-12,3%). Il latte fresco è stato il prodotto più consumato nel 2007 e, per quanto abbia segnato una sostanziale stabilità rispetto al 2006, da solo vale il 7,4% del totale dei consumi domestici di bio confezionato. Tra gli ortaggi, invece, il prodotto più cgettonato è il pomodoro, con una tendenza degli acquisti in crescita del +5,5%.

L’andamento dei prezzi
Riguardo all’andamento dei prezzi al consumo, i listini dei principali prodotti bio (l’indagine Ismea/ACNielsen ha preso in considerazione quelli più consumati e di largo consumo) non sono cresciuti di molto nel 2007 (+1,9%) : un fatto che
giustifica, almeno in parte, l’andamento positivo degli acquisti domestici del periodo. Più sostenuta, invece, la crescita dei prezzi nel primo semestre 2008, che si attesta a +4,7% rispetto al periodo corrispondente del 2007.

Perché si sceglie il biologico
Secondo l’Osservatorio permanente sui consumi che Giampaolo Fabris conduce per Sana (un campione rappresentativo della popolazione italiana composto da 1000 soggetti), il 22% degli italiani, un dato in continua crescita, dichiara di comperare alimenti biologici. Sono consumatori tra i più istruiti, abitano nei piccoli centri e prevalentemente nel Nord Est del Paese, dove si registra il maggior consumo di prodotti biologici.
Tra le motivazioni di acquisto, al primo posto: “Perché non contengono coloranti/conservanti/insetticidi, perché sono più salubri degli altri, ma anche perché sono più buoni”. Un’altra motivazione di scelta che va catalizzando sempre più consensi è quella di non avere non avere un rapporto predatorio con l’ambiente e la natura, ma assecondano i suoi ritmi e garantiscono la biodiversità.

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