Il cammino inverso di Bstripe dal web al

Data

nov 13, 2007

Il marchio, nato sulla Rete, passa dalle vendite online a quelle "fisiche" scegliendo però sempre la via dell’originalità e dei prodotti personalizzati

Sempre più spesso le piccole griffe, come i grandi nomi della moda, aprono il loro sito di commercio elettronico dopo anni di tradizionale attività. Più raramente succede il contrario. E cioè che chi è partito con un virtual store decide di aprire fisicamente un negozio. E’ il caso di Bstripe (www.bstripe.com), marchio milanese di abbigliamento personalizzato, che inaugura in questi giorni il suo primo negozio reale nel cuore di Milano. Del resto quelli di Bstripe sono degli originali. In tutto. A cominciare dall’età dei fondatori. Achille Balestrini e Francesco Invernizzi hanno infatti appena 28 anni. Un paio di anni fa i due hanno deciso di lanciare una linea di abbigliamento e lo hanno fatto a modo loro: proponendo esclusivamente capi personalizzati (con un nome o una sigla) e collezioni basate su edizioni limitate nei numeri e nel tempo. Per essere esatti non più di 50 pezzi per modello. Balestrini, che in realtà è architetto ed è l’ideatore di Bstripe, ha disegnato le prime collezioni e Invernizzi si è occupato della parte web.
Felpe, polo e magliette sono il loro pezzo forte. «Ho disegnato una mia linea pensando a quello che avrei voluto indossare e che non trovavo da nessuna parte — spiega Balestrini — perché nei negozi domina uno stile troppo gridato e colorato, io volevo qualcosa di sportivo ma anche elegante e pulito». Altra caratteristica è il made in Itali 100%: «Tutti i prodotti sono realizzati interamente in Italia, con tessuti e accessori italiani perché questa è la nostra filosofia aziendale».
E il pubblico si è prontamente innamorato, le vendite in rete sono andate a ruba e i fondatori hanno deciso di tentare un’ulteriore avventura. Quella del negozio fisico. Anche in questo caso con qualcosa di diverso e originale. Quello di Bstripe sarà infatti un temporary store, e cioè uno spazio progettato con l’ambizione di far conoscere e testare con mano l’originalità e la qualità dei capi. Ma non per sempre. Tempo di vita previsto? Dal 15 novembre al 31 gennaio. La prima sede sarà a Milano (in Via De Amicis 53) ma poi l’obiettivo è di riuscire a girare in altre città italiane. «Nei primi mesi non avevamo alcuna pubblicità tranne il passaparola, il fatto d’indossare noi stessi le creazioni Bstripe e il desiderio di comunicare una nuova filosofia del vestire che affidi alla moda il racconto della propria personalità — aggiunge Balestrini — lo abbiamo realizzato con linee semplici ed eleganti, vivaci accostamenti di colore e la possibilità di lasciare il proprio segno su una banda, stripe in inglese, ricamata con un nome, una sigla o anche una data personalizzata». Una sorta di versione sportiva delle tradizionali iniziali ricamate sulle camice dei manager.
Per un paio di collezioni i due giovani imprenditori si sono rivolti anche al pubblico femminile, ora hanno fatto una pausa con l’idea di riprendere con un prodotto anche in questo caso molto mirato. «Vorrei offrire alle ragazze lo stesso livello di prodotto che ho pensato per i miei coetanei maschi — precisa Balestrini — ma ovviamente l’identificazione non è così semplice quindi sto pensano a una soluzione ad hoc». E non è l’unica ipotesi di ampliamento del business. «Vogliamo arrivare anche all’estero — precisa lo stilista — abbiamo avuto qualche primo ordine dall’America ma, soprattutto, stiamo per chiudere un accordo con una catena di mool giapponesi per vendere in più città del Giappone». Al momento l’ecommerce di Bstripe funziona sia per i privati che per i negozi di tutta Italia, da Palermo a Bologna.

IRENE MARIA SCALISE