I punti vendita in franchising sono in testa alle preferenze dei consumatori inglesi

Data

gen 26, 2011

Il franchising è la formula commerciale più diffusa nel Regno Unito e attrae sempre più le preferenze sia dei consumatori sia di coloro che intendono intraprendere un’attività in proprio.

Una recente indagine, commissionata dalla British Franchise Association/NatWest a un istituto di ricerca indipendente, effettuata su un campione rappresentativo di 1.235 residenti nel Regno Unito con un’età compresa tra i 18-55 anni, evidenzia le motivazioni che spingono i consumatori ad acquistare beni e servizi presso punti vendita in franchising. Gli intervistati hanno rilevato una serie di vantaggi quali:

  • 69% - sicurezza di rivolgersi a un’attività sostenuta da un marchio/organizzazione nazionali
  • 66% - conoscere esattamente ciò che si acquista in termini di prodotti e servizi
  • 60% - prezzi concorrenziali
  • 55% - consapevolezza che il ritorno economico del franchisee rimane nella comunità locale
  • 54% - maggiore considerazione nei confronti del cliente
  • 53% - possibilità di trattare direttamente con il titolare
  • 4% - coerenza e rigore del livello del servizio fornito

Si profila, quindi, una nuova tendenza del consumatore, che mira a identificarsi in un marchio/organizzazione riconosciuti a livello nazionale/internazionale. Le stime statistiche del settore nel Regno Unito confermano il successo del franchising e che sempre più marchi aziendali decidono di scegliere questa formula per il loro sviluppo.

Sul fronte degli affiliati, il successo del franchising è decretato dalla possibilità di scegliere un’attività declinata sui propri interessi e attitudini. Le principali motivazioni riguardano:

  • redditività associata all’attività con la formula del franchising (93%)
  • positività delle relazioni col franchisor (86%)
  • lavoro autonomo (24%)
  • potere decisionale personale (10%)

Un maggiore spirito imprenditoriale è, oggi, più evidente rispetto al passato, tanto che gli affiliati sono più disposti a pagare un diritto di ingresso in cambio di un’opportunità migliore e la possibilità di ottenere interessanti finanziamenti bancari.

La provenienza degli affiliati varia tra il lavoro dipendente (75%) e quello autonomo (23%) o presso un’altra franchise (2%). Il profilo dei candidati è sostanzialmente simile: 70% dipendenti, 27% autonomi e 3% senza alcun coinvolgimento in una franchise

Grazie al risalto promosso dai media alle attrattive di gestire un’attività in proprio dopo lo stress causato dall’adattamento in azienda, negli ultimi anni si è assistito nel Regno Unito a una crescita della fiducia che ha spinto molte persone a “traslocare” da un lavoro dipendente a un’attività imprenditoriale in franchising.

Laura Bonani