Milano: boutique in centro a 21.500 euro al metro

Data

mar 28, 2007

Ogni due nuove vetrine di abbigliamento, cala per sempre la saracinesca di una bottega alimentare. Turn over elevatissimo nelle vie commerciali più trafficate. Con buonuscite che passano da mezzo a cinque milioni di euro, per convincere il vecchio inquilino a cambiare quartiere. Il costo al metro quadro (3.000 e passa euro in media) fa segnare un +2% rispetto all''anno passato e lievita fino a 21.500 euro nel Quadrilatero della moda. E quello dell'affitto lo segue nella corsa pazza al rialzo: dai 4.000 euro al metro quadro all'anno in Paolo Sarpi e San Gottardo ai 23.000 di via Montenapoleone.

Dati e scenari che fanno dire a Lionella Maggi, vicepresidente vicario di Fimaa (il Collegio degli agenti d'affari in mediazione aderente all'Unione del Commercio): «Il centro di Milano si va desertificando. Non c'è più un alimentare. Tutto è sempre più in mano a gruppi, catene, spariscono le aziende familiari». Sdrammatizza l'assessore al Commercio, Tiziana Maiolo: «Milano è sempre più come Manhattan, dice. Con una down town, un centro finanziario, tutto uffici. Che ci siano bar e negozi di abbigliamento non mi scandalizza. Il centro ha cambiato fisionomia e il commercio si adegua».

A trainare il mercato sono tabaccherie, bar e ristoranti (6.150 in tutto oggi a Milano), per i quali è necessaria ancora la licenza. Lo scorso anno hanno fatto domanda di apertura di bar 874 persone. Palazzo Marino ne ha accolte 300 e 44 hanno avviato l'attività. Il "valore" di un bar a Milano può arrivare a 900 mila euro ed è di poco superiore a quello di una tabaccheria, che rimane con le edicole con chiosco e le autorimesse una delle attività più quotate.

Estratto da Corriere della Sera del 28/03/07 a cura di Pambianconews