Franchising: statistiche e prospettive del settore

Silvio Zannoni

Data

mag 11, 2011

Franchising: Statistiche sul settore

Sempre più persone, nonostante la recessione, pensano che aprire un negozio di prodotti o un centro servizi in franchising sia il percorso più sicuro per avere successo.

Affidarsi a una insegna di franchising vuol dire, per il neo-imprenditore, assicurarsi una più alta probabilità di successo rispetto all’apertura di un negozio con una propria targa identificativa, sconosciuta nel mercato.

Un’indagine americana di IFA (International Franchise Association – Washington - USA) ha rilevato infatti che il 90% dei punti vendita in franchising è ancora aperto dopo 5 anni. Varie le attività: quelle commerciali propriamente dette comportano la vendita di beni e prodotti e l’investimento è di un certo rilievo; le attività che riguardano la vendita e offerta di servizi richiedono invece un investimento più ridotto e le pratiche amministrative sono più snelle; il master franchising, poi, è l’operazione commerciale tra due imprese in base alla quale l’affiliante concede all’affiliato (o master franchisee), dietro corrispettivo finanziario diretto o indiretto, il diritto di stipulare accordi di franchising con terzi, e in questo caso l’esborso di denaro per pagare licenza e know-how stranieri è importante.

In progressiva crescita a partire dai primi anni Ottanta il franchising in Italia, con l’emanazione della legge n. 129/2004, ha uno sviluppo più riflessivo. E, nonostante la crisi economica-finanziaria mondiale di questi ultimi anni, le attività in franchising hanno registrato nel 2009 una buona tenuta (fonte: Rapporto Franchising Italia 2009, Assofranchising, ultimo pubblicato), indipendentemente dal mercato di riferimento e dalla categoria merceologica: 869 le insegne censite, di cui 56 straniere, che gestiscono oltre 53mila punti vendita con più di 180mila addetti occupati, per un fatturato complessivo di 21,7 miliardi di Euro. Sempre nel 2009, si rafforzano le reti di franchising nell’area Nord Ovest, con 325 insegne, e sostanziale tenuta nell’area Nord Est, con 175 insegne.

Anche in un 2010 difficile per l’economia italiana e per la distribuzione commerciale, emergono dati interessanti. Lo conferma l’indagine online condotta da BeTheBoss Italia (portale leader per il franchising) e QUiCKFairs®, (primo organizzatore di fiere low cost in Italia) in esclusiva per gli espositori di Franchising Nord. I franchisor partecipanti all’indagine sono attivi in tutti i 30 principali settori di attività. Del 70% dei franchisor che hanno risposto in modo esaustivo all’indagine, il 65% appartiene al settore servizi (ristorazione, servizi specialistici alle persone e alle imprese, centri estetici, agenzie viaggio, internet e telefonia, formazione e consulenza) , il 35% al franchising di prodotti (abbigliamento, calzature e pelletteria, arredo, prodotti specialistici).

Il 54,5% dei franchisor dichiara che il fatturato 2010 sul 2009 delle reti di vendita in franchising è in crescita (solo il 33% dei punti vendita tradizionali lo afferma) e la percentuale sale all’84,4% se si sommano anche le risposte “il fatturato è rimasto uguale all’anno precedente”. Principali fattori esterni che hanno inciso sul risultato: per il 72,2% l’incertezza indotta dalla crisi economica e finanziaria; per il 49,3 il clima politico-sociale; per il 45,9% la riduzione degli acquisti da parte dei consumatori. Sempre dall’indagine online, le previsioni a breve (consuntivo 2011) sono ottimistiche: il 70% dei franchisor si aspetta per il 2011 un fatturato in crescita e la percentuale tocca l’ 87,2% se si considerano anche coloro che prevedono un fatturato uguale al 2010. Per migliorare la performance della rete di franchising, il 75,0% dei franchisor si impegna ad aumentare l’innovazione dei prodotti e/o dei servizi; il 67,5% segnala una maggiore attenzione alle esigenze dei componenti della rete di franchising; il 63,4% prevede l’aumento delle azioni di marketing/pubblicità; il 55,3% si impegna a incentivare l’offerta di affiliazione. “Da Assofranchising e dai dati rilevati dall’indagine online – sostiene Giuseppe Bonani, fra i massimi esperti del franchising in Italia - emerge, dunque, che il franchising è riuscito a reagire meglio del commercio indipendente (tradizionale) alla crisi economica e che la forza del network di franchising è un plus per superare la crisi e per proiettarsi nel mercato con maggiore determinazione in futuro e occupare spazi alla concorrenza ”.

Chi sono, che cosa scelgono di fare i potenziali franchisee?

Decisamente interessanti i dati emersi dall’indagine online sui futuri franchisee, uno spaccato utile ai franchisor per tarare al meglio le loro strategie di contatto. La maggioranza si colloca fra i 30 e i 49 anni, ha formazione scolastica medio-alta: circa la metà ha conseguito la maturità, relativamente pochi i laureati. 3 su 4 gli uomini, anche se le donne sono in salita. Quasi tutti ricercano un investimento medio-basso (solo 1 su 7 è disponibile a investimenti intorno ai 100mila Euro). Motivazione principale, la volontà di mettersi in proprio (54%). 1 su 8 considera il franchising un modo per trovare lavoro. 3 i settori preferiti: ristorazione rapida/pizzerie/caffetterie, internet/telefonia, abbigliamento bambino, con notevoli variazioni in relazione a sesso, disponibilità economica, età.

Franchising Ristorazione: sempre interessante

Gli analisti del settore prevedono che i pasti fuori casa continueranno a crescere a ritmo sostenuto. Anche i consumi domestici prenderanno una connotazione nuova con la diffusione del take away e della consegna a domicilio via Internet e cellulari. In Italia il macrosettore della ristorazione gestita in franchising, conta oggi solo un centinaio di insegne, in terza posizione dopo l'abbigliamento e le agenzie immobiliari. I franchisor gestiscono oltre 1.700 locali/ristoranti e il personale occupato è stimato in oltre 18.000 unità. All’interno del macrosettore, la ristorazione rapida detiene una quota importante (circa il 5% del macrosettore), mentre la ristorazione a tema e le gelaterie/yogurterie mostrano ancora una percentuale marginale, terreno fertile di sviluppo. (Articolo correlato: Ristorazione Moderna e Franchising)

Alta è l’attenzione anche nei confronti delle insegne di servizi e delle opportunità di lavoro da casa

(Articolo correlato: Lavorare da Casa con il franchising) Grazie alle nuove tecnologie, infatti, installare un ufficio in casa è diventato più facile e il lavoro da casa garantisce maggiore flessibilità e libertà d’azione rispetto a quello svolto in ufficio. Con un investimento a partire da 5mila Euro è possibile, ad esempio, affiliarsi a un servizio di comunicazione o di direct response marketing come sms, mms, qrcode marketing e web marketing.

Le donne (articolo correlato: Franchising in Rosa), come rileva l’indagine online, risultano in generale molto più interessate alle modalità contrattuali e ai termini di pagamento, mentre gli uomini guardano all’investimento e all’immagine del marchio.
La maggior parte dei potenziali franchesee intende iniziare la propria attività in un tempo tra i 4 e i 6 mesi.

Come raccogliere informazioni?

L’aspirante franchisee può documentarsi attraverso i media offline, il canale Internet, I canali personali. Nel caso di un affiliante (franchisor) in fase di start up, la partecipazione a un salone del franchising è una mossa obbligata per instaurare contatti diretti; se l'affiliante è già affermato, la partecipazione è un'utile occasione per consolidare la presenza sul mercato e migliorare l’immagine.