Lavoro: professione Artigiano

Silvio Zannoni

Data

lug 16, 2013

E' risaputo che per molti giovani, oggi, più di ieri, non è facile l'inserimento nel mondo del lavoro.
Per tutti coloro che vogliono intraprendere un'attività indipendente, ma non priva di responsabilità, esistono scuole e corsi di formazione nel settore dell'artigianato.
Gli indirizzi sono tanti, ma è preferibile scegliere quello più adatto alle proprie attitudini perché, ogni professione che si rispetti, dal fabbro all'idraulico, dal carpentiere al panettiere, richiede competenza e dedizione.
Per poter esercitare la professione, bisogna seguire un iter burocratico ben preciso.
Il primo step è l' iscrizione all' A.I.A. (Albo Imprese Artigiane) presso la Camera di Commercio, Industria e Artigianato, almeno 30 giorni prima dell'inizio attività.
Stessi tempi anche per la richiesta della Partiva IVA. presso l'Agenzia delle Entrate.
Per l'iscrizione all' A.I.A. sono necessari:

Requisiti soggettivi: cittadinanza italiana o di un paese membro dell'UE (per gli extracomunitari occorre il permesso di soggiorno), maggiore età, qualifica, svolgimento della produzione in maniera prevalente e continuativa;

Requisiti oggettivi: autonomia aziendale (possesso di macchinari idonei per svolgere il lavoro), realizzazione di prodotti, lavorati o semilavorati, limiti dimensionali.

L'impresa artigiana può essere di diversi tipi:

1. impresa individuale,
2. s.n.c. quando la maggior parte dei soci (ad esempio 3 su 5) è impegnato personalmente nel processo produttivo,
3. s.a.s. quando i soci accomandatari prendono parte al processo produttivo,
4. s.r.l. unipersonali quando il socio si occupa, in maniera prevalente, del processo produttivo,
5. s.r.l. pluripersonali laddove la maggioranza dei soci lavora, in maniera prevalente, nel processo produttivo e possiede la maggioranza del capitale sociale,
6. società cooperative quando la maggioranza dei soci lavora al processo produttivo.

Limiti dimensionali:
L'impresa artigiana può svolgere il suo lavoro anche con l'ausilio di personale dipendente e di apprendisti, il cui numero varia a secondo del tipo di attività.
Per esempio, se l'impresa non lavora in serie, la legge prevede un massimo di 18 dipendenti e 9 apprendisti. Si può salire anche ad un massimo di 22 dipendenti ma gli altri 5 devono essere apprendisti.
Se, invece, l'impresa artigiana lavora in serie, la legge prevede un massimo di 9 dipendenti (essendo il lavoro in gran parte automatizzato) e di 5 apprendisti. Si può arrivare ad un massimo di 12 dipendenti ma il resto devono essere apprendisti.

Inoltre, per alcune attività artigiane, come acconciatori ed estetisti, la legge prevede la Dichiarazione d'inizio attività (D.I.A.) da presentare allo Sportello Unico del Comune di residenza.
Se l'interessato non è una persona singola ma è un'impresa, si dovrà consegnare la D.I.A. anche all'Ufficio Albo della Camera di Commercio. 

Per l'artigiano, eventuali soci e dipendenti, è obbligatoria l'assicurazione INAIL.
Nel caso di infortuni, se la prognosi supera i 3 giorni, l'artigiano deve darne comunicazione all'INAIL entro 24 ore.
L'iscrizione va fatta almeno 5 prima di iniziare l'attività.

Per chi vuole diventare artigiano e non è ancora in possesso della qualifica è necessario frequentare una scuola o un corso di formazione professionale presso strutture pubbliche o private.
Per avere informazioni più precise, si possono consultare i portali italiani delle Regioni e delle Province.