I mercati scendono? Il franchising dà lavoro!

Il crollo della produzione industriale e la netta e forzosa contrazione dei consumi delle famiglie non hanno scalfito sensibilmente il mondo delle reti in franchising. Nella fattispecie italiana anzi, il preoccupante incremento del tasso di disoccupazione ha spinto, per lo più under 35, a prendere in considerazione la possibilità di un lavoro autonomo. In un panorama economico dominato dall’incertezza, avviare un’attività in franchising garantisce minori rischi poiché rientrare in un sistema organizzato aumenta la capacità di tenuta. Questo permette di vincere e sovrastare la figura del commerciante indipendente che, da solo sul mercato, deve ogni giorno inventarsi rimedi spesso improvvisati, cercando di tenere faticosamente testa ad un mercato sempre più aggressivo.

Occorre pertanto massima attenzione nella scelta del gruppo franchisor, declinando offerte di gruppi che incentrano la propria sopravvivenza sull’improvvisazione. Tuttavia, è bene sottolineare che una rete franchising di grandi dimensioni non corrisponde necessariamente ad un’attività di successo, anche progetti franchising creati recentemente che magari si fondano su un prodotto o un servizio innovativo e di qualità, possono rappresentare importanti occasioni da non farsi sfuggire. Purtroppo lo stress finanziario a cui sono sottoposte le banche in seguito alla crisi dei titoli di stato, ha letteralmente chiuso le porte del credito. Divengono oggi di fondamentale importanza i contributi pubblici per lo start up d’impresa erogati dagli Enti preposti attraverso bandi di finanziamento. Quest’ultimo, è diventato infatti un servizio sempre più richiesto e preteso da potenziali affiliati che interpellano il gruppo. La serietà e la solidità di un franchisor sono misurabili attraverso una serie di parametri; uno di questi coincide con la sua intelligenza nell’esternalizzare determinati servizi, in particolare, appunto, quello dell’accesso facilitato al credito per i propri franchisee in apertura (finanziamenti pubblici). È impensabile infatti che un franchisor possa occuparsi autonomamente in maniera precisa e puntuale di tutti gli aspetti che vanno dal marketing al recruiting, dalla contrattualistica all’accesso al credito, dall’assistenza nella ricerca location al reporting etc. In questo periodo di crisi mondiale è quindi fondamentale compiere scelte di vita ponderate, calibrando bene i propri investimenti, consapevoli che mettersi in proprio presenta sempre una percentuale di rischio, ma spesso ne vale la pena. La chiusura è dedicata ad un grande uomo, Tiziano Terzani che diceva questo: “L’economia dovrebbe essere fondata sulle esigenze dell’uomo. Non sarebbe molto meglio arrivare ad una situazione in cui abbiamo poco ma il giusto, e tutti un po’ di più..?”.

LINK PRATICI:

REGIONE PIEMONTE

Interventi per la nascita e lo sviluppo di creazione d'impresa. La regione Piemonte per promuovere la nascita e lo sviluppo di nuove imprese e di lavoro autonomo sul territorio regionale concede contributi a fondo perduto per la realizzazione di spese di avvio, assistenza tecnica gestionale e formazione professionale e manageriale; finanziamenti agevolati con il concorso bancario per l’acquisizione di investimenti, realizzazione impianti e solo per le nuove imprese anche l’adeguamento locali.

REGIONE PUGLIA

Scheda aiuti all'avvio di microimprese realizzate da soggetti svantaggiati. La regione Puglia ha come obiettivo quello di agevolare la nascita di nuove imprese promosse da alcune categorie di persone svantaggiate mediante l’abbattimento degli interessi e altre formule di agevolazione.

REGIONE LOMBARDIA

Bando FRIM start up d’impresa. L’intervento FRIM è destinato a sostenere lo start up di imprese di giovani (18-35), donne (di tutte le età) e soggetti svantaggiati.