Il business dell'assistenza agli anziani

Silvio Zannoni

Data

apr 16, 2013

Di fronte a una popolazione che invecchia sempre più è inevitabile che la società si adatti al soddisfacimento dei loro bisogni: le attenzioni che la terza età richiede comportano servizi ad hoc.
In Italia il numero degli anziani è pari a un quinto dell'intera popolazione e, nella maggior parte dei casi, i figli o i parenti possono prendersi cura di loro solo in modo molto parziale e soprattutto quando ci si trova di fronte a disabilità o a gravi problemi di salute è sempre più pressante il bisogno di persone che occupino di loro. L'assistenza nei loro confronti viene esplicata nei campi più diversi: dall'esigenza di avere ancora una vita sociale all'aiuto nello svolgere le faccende domestiche, fino a giungere a quel tipo di ausilio di carattere sanitario che viene svolto nelle RSA e nelle case di riposo.

L'assistenza viene principalmente svolta da imprese socio-sanitarie private, nella gran parte dei casi costituite come cooperative. Le figure professionali specializzate che vi operano sono molte, vi sono infermieri, OSS, fisioterapisti, psicologi e animatori che possono espletare i loro servizi in convenzione con l'ASL, gestendo strutture come le RSA e le case di riposo, ma anche intervenendo nelle abitazioni, in ospedale o nei circoli per anziani su richiesta dei privati.
Cooperative di questo tipo riescono a coprire praticamente tutti i bisogni dell'anziano, dalla consegna di farmaci fino al trasporto con mezzi adeguati, ma è chiaro che attività di questo tipo hanno bisogno di un investimento iniziale congruo e devono sottostare a rigide normative che prevedono autorizzazioni e corsi di aggiornamento per il personale.
Le cooperative socio assistenziali spesso si occupano anche dell'intrattenimento e della socializzazione degli anziani e sovente stipulano convenzioni con i comuni per attivare centri diurni in cui si organizzano attività ricreative e ludiche.

Fornire un'assistenza completa è senza dubbio complesso, ma si possono costituire cooperative anche con compiti più ristretti, limitandosi ai soli ausili domiciliari con l'eventuale disbrigo delle faccende domestiche e di sorveglianza notturna o diurna dei degenti ospedalieri, aiutandoli a mangiare o ad alzarsi dal letto.
In questo caso si può dare vita all'impresa con un investimento minore e con meno figure di alto profilo (sono sufficienti gli OSS), ma quello che occorre sempre assicurare è la reperibilità 24 ore su 24 e un pronto intervento quando vengono richiesti i servizi.
Anche un privato può avviare questo tipo di attività e, volendo, può poi chiedere l'affiliazione a uno degli operatori che agiscono su vasta scala in tutta la penisola. Ci sono infatti cooperative che riescono in questo modo a coprire quasi interamente il territorio nazionale con un centinaio di sedi affiliate nelle diverse città.

Ci si domanderà perché la forma giuridica di cooperativa è quella più utilizzata per tutte le attività di assistenza e la risposta è semplice: si può godere di notevoli agevolazioni fiscali e inoltre alcune regioni preferiscono erogare incentivi a questi operatori piuttosto che farsi carico di un compito così complesso. Si tratta dunque di convenienza economica che praticamente fa proliferare gli operatori del settore, ma la saturazione è ben lontana perché la domanda è in continua crescita e il trend resterà tale ancora per molto tempo.

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